mercoledì 18 maggio 2011

Cento anni dopo.


Era da un po' di tempo che ragionavo della creazione di un blog ad uso e consumo dei Mahler-dipendenti, categoria alla quale io indubitabilmente appartengo. Passato con alterne fortune attraverso gruppi di discussione assortiti e blog di genere, ho sempre finito con lo scontrarmi con l'arida realtà dei fatti: in un batter d'occhio o ti ritrovi in un vespaio di polemiche, oppure - peggio ancora - relegato nel dimenticatoio; in entrambi i casi, l'unica via di fuga è ...la fuga, per l'appunto.
Ma per Mahler ero disposto a fare un ultimo sforzo, avventurandomi in un nuovo blog "dedicato", che potesse reggersi anche solo sulle proprie gambe, senza il sostegno "a tutti i costi" del pubblico della Rete. Ed eccomi qui, spinto nell'arena dall'urgenza di farlo proprio nel giorno del Centenario.
Come noto, infatti, proprio il 18 maggio 1911 una forma incurabile di endocardite pose fine alla vita terrena di Gustav Mahler. Nel mio piccolo, cent'anni dopo, mi permetto di celebrarne il ricordo, accomunando le serene note del "Blumine" alle immagini di quel mondo floreale dal quale Mahler trasse ispirazione proprio per quella breve composizione, poi caduta nell'oblio, per volere del suo stesso creatore, intenzionato a spogliare il suo poema sinfonico "Titano" delle implicazioni programmatiche iniziali e di renderlo così più consono al suo destino, quello di divenire il primo contributo di Mahler al genere sinfonico ed a quella profonda rivisitazione e trasformazione che ne sarebbe seguita, tanto da stravolgere il concetto stesso di "sinfonia" sino ad allora tramandato. In tal senso, quell'andante così privo di contrasti e di ironia poco aggiungeva all'appeal della sinfonia e così venne riposto in un cassetto e non avrebbe più fatto ritorno nella produzione dell'autore, neppure sotto forma di citazione. Dall'oblio Blumine riemerse comunque cinquant'anni dopo, in quella stessa epoca (e non a caso) in cui la grandezza di Mahler iniziò a trovare i suoi primi convinti riconoscimenti. Ora che, arrivati a cent'anni dalla sua morte, GM ha davvero convinto tutti, anche Blumine non può più essere considerato un'appendice inutile, quanto piuttosto un impagabile dono postumo che l'autore ha inteso lasciare ai suoi estimatori del futuro, quelli che hanno saputo aspettare che il "suo" tempo venisse.
Di qui anche lo spunto per battezzare questo nuovo blog. Anche Google non trova niente di meglio da accoppiare al termine "blumine": per sempre, Gustav Mahler.

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